Il futuro delle aste è telematico un dato consolidato con l’ inizio della pandemia, infatti, è stato registrato un aumento medio del +185% di aste svolte in modalità telematica o mista, rispetto alle aste in presenza fisica.
Nel primo trimestre 2022 registra 52.627 aste immobiliari in tutta Italia: un dato estremamente positivo, poiché si tratta solo del 10% in meno rispetto al 2019, ultima annata prima del biennio pandemico in cui il settore non ha subito perdite. Questo significa che il settore sta finalmente ripartendo, segnando un +17,7% rispetto al primo trimestre del 2021. La somma dell’offerta minima è di € 6.627.544.751,06, mentre, per quanto riguarda la tipologia degli immobili interessati, il 54% è non residenziale (laboratori, uffici, locali commerciali, alberghi ecc) a dispetto del periodo pre covid, nel 2019 infatti la maggioranza degli immobili era di tipo residenziale.
Dall’inizio della pandemia l’aumento del +185% di aste immobiliari svolte in modalità telematica o mista fotografa chiaramente la tendenza al lavoro da remoto, che ha avuto un forte sprint durante la pandemia e che, si spera, possano portare ad una maggiore dimestichezza verso una modalità di acquisto più digitale, seppure allo stato dell’arte la vendita telematica ha ancora necessità di miglioramenti importanti.