Difesa dei debitori esecutati: i Buoni e i Cattivi

Esistono due categorie di debitori esecutati: i buoni e i cattivi. I cattivi sono coloro che spesso traggono vantaggio dal senso di paura che riescono a instillare nelle persone

Torniamo a noi, partendo da un presupposto prima di arrivare alle due tipologie di debitore esecutato.

Le persone si comportano nei nostri confronti in base a come permettiamo loro di comportarsi. Se sanno che risponderemo a uno schiaffo con una decina di cazzotti, probabilmente rifletteranno due volte prima di dare quello schiaffo e molto probabilmente non subiremo alcun danno. Al contrario, se sanno che siamo persone che porgono l’altra guancia, è probabile che ci colpiranno.

Tralasciando queste questioni di confronto fisico e tornando alla differenza tra i debitori esecutati buoni e cattivi, per distinguerli dobbiamo valutare la loro storia

Ascoltandoli attentamente e prestando attenzione a ciò che raccontano, è possibile percepire che tipo di personalità hanno. Quando non si trovano prove oggettive che giustifichino le loro difficoltà, come il licenziamento per mancanza di lavoro, una malattia o un aumento eccessivo della rata del mutuo a causa di un tasso variabile, significa che dietro alle loro difficoltà potrebbe nascondersi un vizio o un altro difetto che li ha portati in quella situazione. Li definisco “il loro stesso male”.

Tra queste persone, ci sono due sottocategorie:

  1. le persone con dei vizi, ma che rimangono umili, gentili e disponibili, riconoscendo le proprie responsabilità;
  2. coloro che non ammettono le proprie responsabilità e cercano sempre qualcuno su cui scaricare le colpe della loro situazione.

 

Le persone del secondo gruppo, oltre a non ricevere la mia stima e comprensione, saranno aiutate da me solo se decido di farlo e solo per ragioni puramente economiche, senza considerare il loro problema come una missione, cosa che invece faccio quando credo nella persona più debole, quella che è stata semplicemente sfortunata.

Ma perché è importante questa differenza? Andiamo per gradi.

Di recente ho prodotto dei video sui miei social in cui identificavo determinate personalità con il termine “scostumati“. Queste persone acquistano immobili all’asta e poi richiedono l’intervento delle forze dell’ordine per liberare l’immobile, senza porsi alcuna domanda sulla storia che si nasconde dietro quella famiglia. Lo scostumato, quando intravede un affare, non si chiede mai se le persone che occupano l’immobile sono meritevoli di attacchi o di aiuto; attacca a prescindere sperando che dall’altra parte ci sia una persona per bene.

Ed eccoci tornati al discorso iniziale: quando trova il debitore esecutato “buono”, ne approfitta e cerca subito di trarne vantaggio.

Ma dopo arrivo io e lo scostumato rimane deluso. 

Con questa mia ultima affermazione, voglio spiegarmi: non sono un delinquente che incute paura o minaccia gli aggiudicatari. Mi considero un professionista che non teme queste persone, che fanno i cattivi con i buoni ma scappano quando incontrano un vero cattivo. Affronto la situazione in modo oggettivo e cerco di manipolare le leggi e i contesti sociali a mio favore, nel modo più intelligente e professionale possibile.

Se sei veramente interessato a sapere come lavoro, contattami e avrò modo di spiegarti meglio di persona.

In conclusione rivolgo un ultimo messaggio agli investitori, invitandoli sempre a cercare di capire chi hanno di fronte prima di prendere decisioni. Affrontate i cattivi, ma aiutate le persone oneste e quelle che sono state più sfortunate. 

Buona vita a tutti,

Nicola Compagnone