Così si salvano le vittime delle Aste

Potrebbe essere una soluzione a livello nazionale per salvaguardare le case espropriate in ogni regione italiana, concepita da SNARP – il Sindacato Nazionale Antiusura Riabilitazione Protestati, dopo anni di monitoraggio attivo del sistema di aste immobiliari italiano.

La proposta avanzata al Governo

  1. Il sindacato nazionale Antiusura Riabilitazione Protestati ha lanciato al Governo italiano una proposta riguardante la creazione di una “Finanziaria Sociale Salva Case”.

    Si tratta, nei piani, di un ente che anticiperebbe il denaro necessario per acquisire in blocco i crediti ipotecari cartolarizzati dalle banche – crediti che attualmente vengono acquisiti e gestiti dai cosiddetti servicer.

    L’inserimento di questa entità consentirebbe all’Italia di adempiere davvero al diritto costituzionale ad una casa da parte di tutti quei debitori esecutati che oggi si scontrano con le conseguenze dell’usura e di procedure bancarie spietate per non essere riusciti a far fronte ad un debito. Le motivazioni, poi, sono più comuni di quanto si possa immaginare: malattia, perdita del lavoro, rate dei mutui a tasso variabile in aumento, difficoltà familiari.

Situazione Italiana e motivazioni della proposta

Il professor Francesco Petrino, professore di Diritto bancario, Economia etica e Sovranità bancaria nonché presidente di SNARP, non manca di sottolineare l’urgenza di una soluzione data la situazione italiana precaria in tema di aste immobiliari.

Nei nostri tribunali, già nel 2020, si contavano oltre 250.000 esecuzioni. E negli ultimi tre anni, tra pandemia, conflitti e incremento dei prezzi, altre 70.000 nuove procedure si sono aggiunte. Questo ha portato a un totale di 320.000 potenziali cittadini che rischiano di perdere la propria casa all’asta e finire per strada insieme alle proprie famiglie, per una stima totale che supera un milione di persone. Si tratta di dati allarmanti che richiedono interventi immediati.

Svendite all’asta: perché il sistema non aiuta

La vendita delle case all’asta è in sé una procedura che non aiuta concretamente chi ha la casa all’asta. Le svendite – così sarebbe meglio chiamarle – degli immobili generano un paradosso perché vengono fatte a prezzi molto inferiori al loro valore reale. Hanno l’obiettivo di permettere al debitore di saldare il suo debito (e ai creditori di vedere onorato il credito), ma il ricavato dalla vendita troppo spesso non è sufficiente a coprire il debito, causando un’ulteriore situazione di indebitamento e disagi per le famiglie coinvolte. Chi è debitore resterà debitore probabilmente per sempre, spoglio di tutto il suo patrimonio. Se pensi che sia troppo drastico, ti invito a leggere questo articolo drammatico che ho pubblicato di recente.

In definitiva, per sbrogliare questa matassa, SNARP ha avviato la stesura di un “Dossier Economico — Legislativo” con il quale vuole promuovere la creazione di una “Divisione Sociale Nazionale” per il salvare gli immobili all’asta in tutte le regioni italiane.

Conclusioni

In mezzo ad una marea di notizie negative, questa ci rende particolarmente speranzosi che un futuro migliore per i debitori esecutati possa presto o tardi diventare un diritto riconosciuto con i fatti a livello nazionale.

A SNARP vogliamo dare il nostro pieno supporto e d’altra parte segnalare come altri enti, con le stesse finalità, stanno pian piano nascendo in Italia.

SOS Casa Asta S.p.A. è un esempio lampante: si tratta del nostro ultimo progetto divenuto finalmente realtà. È l’unica società per azioni in Italia a curare gli interessi dei debitori esecutati nelle aste immobiliari, dando loro una seconda possibilità per riavere il proprio immobile.

Se la tua casa è all’asta e non riesci a vedere soluzioni o speranza nel futuro, sappi che una speranza esiste.

Prenota una videochiamata di 30 minuti con me e parliamone: troverai tutte le informazioni necessarie in fondo a questa pagina, dove potrai scegliere il giorno e l’ora per incontrarci. Il nostro incontro è gratuito e non ti sarà chiesto di comprare nulla.

Ti ringrazio per aver letto fin qui e ti auguro buona vita.

 

Nicola