Il quadro in sintesi
Nel pacchetto della Legge di Bilancio 2026 il Governo ha inserito una riorganizzazione della riscossione coattiva di tributi e entrate locali (IMU, TARI, multe, altre sanzioni). L’ipotesi centrale è affidare il perimetro a AMCO, società controllata dal MEF, che ha appena integrato competenze specifiche sul recupero dei tributi locali tramite l’acquisizione del Gruppo Exacta. Il progetto punta a migliorare il tasso di incasso dei Comuni e a ridurre i dissesti. Attualmente il magazzino dei crediti locali è stimato in circa 42–43 miliardi, di cui ~27 miliardi riferiti ai Comuni.
Attori e razionale
- AMCO (MEF): è il veicolo pubblico specializzato in gestione di crediti deteriorati. A febbraio 2025 ha sottoscritto l’accordo (poi completato) per acquisire l’80% di Exacta, servicer focalizzato su tributi locali; l’operazione è stata presentata come funzionale a supportare la PA nel recupero dei tributi non riscossi.
- Stato dei crediti: secondo le stime citate dal Mef, il potenziale recuperabile è di almeno 6 miliardi nel breve/medio termine; i Comuni che già si appoggiano a operatori privati mostrano tassi di recupero superiori all’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ADER).
- Cornice politica: il progetto è stato presentato dal Ministro dell’Economia Giorgetti e illustrato come “in fase avanzata” con ANCI durante la presentazione della manovra.
Cosa cambierebbe operativamente
- Perimetro: la gestione coattiva delle entrate locali verrebbe concentrata su un nuovo ente/funzione in capo ad AMCO, con standard operativi e piattaforme dedicate (anche attraverso l’integrazione di Exacta). Diverse testate specialistiche descrivono il superamento dell’attuale modello centrato su ADER per le partite degli enti locali.
- Rapporto con i Comuni: resterebbe la facoltà per gli enti di utilizzare strumenti propri e, dove previsto, operatori iscritti all’albo ex art. 53 D.Lgs. 446/1997; la novità introdurrebbe una corsia pubblica specializzata con economie di scala, data governance e specialisti dedicati.
- Obiettivo: aumentare la velocità e la percentuale di riscossione, uniformare le prassi sul territorio, ridurre i contenziosi e gli oneri amministrativi per gli enti in difficoltà.
Tempistiche (cosa succede e quando)
- Ottobre 2025: il Consiglio dei Ministri approva la manovra e invia il DPB a Bruxelles; nella comunicazione pubblica e nella stampa di settore si esplicita la volontà di creare/affidare a AMCO la riscossione locale.
- Novembre–Dicembre 2025: esame parlamentare e approvazione della Legge di Bilancio entro fine anno. Le bozze circolate indicano norme che autorizzano gli enti locali ad affidare ad AMCO la riscossione coattiva delle entrate tributarie e patrimoniali. (Testi in bozza riportati da fonti giuridiche/specialistiche).
- Entro 60–180 giorni dall’entrata in vigore (stime operative): decreti attuativi MEF e convenzioni standard con gli enti locali/ANCI, definizione dei flussi informativi, migrazione dati e SLA. Avvio pilota nel primo semestre 2026 su cluster di Comuni volontari, con estensione progressiva nel secondo semestre 2026. (Tempistica inferenziale sulla base delle prassi per riforme analoghe e della readiness industriale data dall’integrazione Exacta).
Nota: alcune testate parlano di “nuovo ente” che prende il posto di ADER per i tributi locali; altre descrivono una funzione AMCO che si affianca/sostituisce progressivamente. Il punto fermo, ad oggi, è la cornice di legge in via di approvazione e la centralità di AMCOnel disegno.
Rilievi critici e rischi regolatori
- Concorrenza e mercato: associazioni di concessionari e osservatori segnalano possibili criticità antitrust e profili di disparità rispetto agli operatori privati già attivi sul mercato, richiamando principi di concorrenza e autonomia finanziaria degli enti locali. È verosimile un confronto con Antitrust e possibili correttivi (gare, perimetri, clausole di salvaguardia).
- Integrazione dati: la migrazione del magazzino crediti e l’allineamento delle basi dati locali (soprattutto per sanzioni e TARI) sono fattori critici di successo che richiederanno standard di interoperabilità e forte supporto IT agli enti. (Inferenza operativa, coerente con gli obiettivi dichiarati.)
Cosa cambia per cittadini e imprese
- Nessun nuovo tributo: cambia il soggetto che riscuote e le modalità operative. Attesi più solleciti puntuali, offerte di piani di rateazione strutturati e una gestione più coerente sul territorio.
- Rottamazioni: le ipotesi di “rottamazione quinquies” per i crediti erariali 2000–2023 non includerebbero, allo stato delle indiscrezioni, i tributi locali; questo potrebbe rendere ancora più rilevante la nuova corsia di riscossione. (Tema in evoluzione durante l’iter della manovra).